
Il terribile segreto del narcisista
Per capire profondamente il narcisismo patologico chiudi gli occhi e immagina di alzarti dal letto una mattina e avvertire all’improvviso un profondo senso di vuoto. Non sai come, ma tra te, gli altri e il mondo si è spalancata una voragine nera, e tu non provi più niente. L’abisso ha inghiottito la tua capacità di comprendere le emozioni degli altri e le tue emozioni sono di colpo sopite, come se durante la notte tua anima fosse entrata in coma.
L’invidia e il disprezzo. In questa tua sventurata e misteriosa mutazione, tutto ciò che desideravi ardentemente e ti rendeva più felice ora produce solo sensazioni ovattate o miseri echi di ciò che solo ieri percepivi in modo intenso e appagante. Poco tempo dopo il tuo infausto risveglio nella pelle di un narcisista perverso scoprirai di non provare più niente, nemmeno quando fai l’amore. E così comincerai a invidiare sino al disprezzo chi, invece, prova il piacere e l’estasi a te ormai preclusi. La vita ti sembrerà un limbo insopportabile, dunque seguirai il principio di morte: la noia, l’indifferenza e l’alienazione serviranno a sopportale il tuo l’ergastolo emozionale.
Un aguzzino relazionale. Nella tua maledizione di narcisista il sentimento impresso nelle iridi di chi ti ama suscita in te un disagio urticante, che non capisci ma che può scatenare terribili attacchi d’ansia e di panico. Allora te la prendi con il o la partner di turno. Ti convinci che ti senti così perché quella persona non va bene per te, anche se ti era sembrato il contrario. Risolverai ogni problema così d’ora in poi: attribuirai ogni colpa agli altri e al mondo e abdicherai dalla responsabilità di risolvere i tuoi problemi e quelli che crei.Ti autorizzerai a vendicarti dell’ingiustizia trasformandoti in un aguzzino spesso inconsapevole della violenza delle proprie torture e, a causa di questa inconsapevolezza, infliggerai pene ferali.
L’orribile segreto. Allo scopo di occultare il tuo orribile segreto imparerai l’arte della manipolazione: la perdita dell’anima, il deficit supremo. Non poter amare, né sentire l’amore dell’altro se non come una spina nella gola è una condizione che le persone emotivamente integre non possono nemmeno sospettare. Dunque, ti servirai del silenzio, dell’abbandono e del sadico ritorno fugace per offuscare la coscienza del prossimo e distrarlo così dalla verità del tuo insondabile handicap resti segreta, insieme alla tua vergogna, depressione e rabbia per te stesso/o.
Le trappole psicologiche e il deficit empatico. Per rallentare le pulsazioni acuminate del tuo vuoto collezionerai uomini o donne, affinando negli anni tattiche e schemi di precisione balistica, che ti garantiranno il massimo risultato col minimo sforzo. Ma per quante situazioni emozionanti cercherai di vivere, i brandelli di sentimenti che strapperai al destino s’inghiottiranno nel tuo mulinello interiore e sarai costretto ogni volta costretto a ricominciare da capo. Un’altra avventura, un’altra vittima.
Non t’importa di quante persone calpesterai nella tua lotta vana contro il male oscuro, anche perché la tua mancanza di empatia ti impedisce di comprendere la sofferenza che crei e questo è uno dei motivi per cui puoi diventare un predatore inarrestabile. Quando ottieni l’amore di qualcuno i vissuti di inadeguatezza e vergogna diventano così lancinanti che vorresti smaterializzarti.
Il pianto della tua amante o del tuo amante trafitto dal silenzio, dalla sparizione o dall’indifferenza e le sue suppliche ti giungono buffi e irritanti come le pantomime di una marionetta, ma si palesano come le prove inoppugnabili della tua difettosità emozionale ed è per questo che avverti l’impellenza di distruggere il legame e distanziarti. Davanti all’amore degli altri ti senti come un paralitico invitato di continuo a danzare. L’amore degli altri ti costringe a considerare la tua mutilazione e ti precipita nell’ansia e nel rancore.
Ecco come vive un narcisista patologico. Ecco l’inferno psicologico in cui è imprigionato e dove si sente incompreso e lo sarà sempre e per sempre, a meno che non ricerchi e trovi un aiuto professionale.
Ora riapri gli occhi e specchiati. La persona che vedi prova emozioni, ama, è integra nella sua volontà di amare e di essere amata, e il dolore, la sopraffazione e l’angoscia che potresti provare o aver provato nella relazione con un (o una) narcisista perverso per quanto lancinanti e prossimi al sentimento del nulla e della morte, dimostrano la tua sensibilità, la tua propensione alla gioia. Cerca il rispetto nei tuoi occhi, cerca l’orgoglio nei tuoi occhi, perdonati e impara a difenderti dalla seduzione del narcisismo patologico e dalla dipendenza affettiva.
Enrico Maria Secci
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Grazie di aver riproposto questo prezioso articolo. Credo ancora oggi che, tra le tante letture e gli spunti di riflessione sul narcisismo patologico, questo scritto sia tra i più chiari ed efficaci.
Mi ha aiutato molto a prendere coscienza di quanto avevo vissuto e di chi realmente fosse la persona che avevo amato. Se anni fa qualcuno mi avesse detto che il dolore inflitto da un narcisista é lancinante e difficile da ” attraversare” non gli avrei creduto. Ora so perché l’ ho vissuto sulla mia pelle e anche se salva, anche se sono passati due anni ne porto i segni nell’ anima. Ma ringrazio e sempre ringrazierò tutti coloro che in questo cammino tortuoso mi hanno aperto gli occhi, portandomi alla consapevolezza. Auguro oggi a chiunque stia attraversando il mio stesso dolore, di ritrovare la luce che ha dentro.
Mi chiedo spesso se vi è mai capitato di specchiarvi invece in quella persona, e pur di non accettare il suo narcisismo credere che il narcisista siete voi.
Ecco. Come di rimando una seria di situazioni come « specchio riflesso » quasi a voler dire lui: non sono io ma sei ti che mi fai essere così.
È una sensazione terrificante dove sembra che tutto ciò che fai, gli sforzi per amarlo e farti amare siano totalmente inutili.
Passa continuamente da uno stato d’animo all’altro. Tutto e l’opposto di tutto. Prima amorevole un attimo dopo il buono totale dentro gli occhi.
Tanta, profonda sofferenza. Da entrambe le parti.
Tutto riscontrato nella personalità di mio marito …un inferno durato 32 anni e che per fortuna ora ne sono libera anche se con traumi non indifferenti ! ringrazio il mio documentarmi sui vari disturbi di vario genere che affliggono la maggior parte dell’essere umano.
Complimenti al dottor Secci per la lucida analisi. Non è stato fatto cenno, a mio modestissimo parere, sulla dipendenza del np dal suo empatico. Io ne sono stato, tragicamente, vittima. Quando, scoperti i tradimenti, mi proponevo di lasciarla. lei diventava un agnellino, giurava amore, diventava quella che avrei voluto che fosse sempre stata. Passata la buriana …. riprendeva ad essere quella che era. Mostrava cioè, inequivocabilmente, di non volermi perdere perchè, da empatico, ero funzionale alla sua malattia. Lei si nutriva della mia “empaticità”. Alla scoperta del suo terzo tradimento la lasciai … e lei me la fece pagare cara, ho pagato un prezzo inimmaginabile. Prezzo che continuo a pagare ancor oggi, a distanza di sette anni e mezzo da quel giorno in cui la lasciai e di sette anni dal giorno in cui mi fece arrestare con l’accusa di picchiarla regolarmente e con l’accusa di aver tentato di ammazzarla un paio di volte!
Niente da contrariare!!!ci vogliono anni e anni per capire nel pro……….FONDO il perché…..ma poi una volta chiaro benedici la tua normalità ❣️❣️❣️È dura da accettare ……ma comprendi il TUO valore❣️❤️
“Davanti all’amore degli altri ti senti come un paralitico invitato di continuo a danzare”.
La mia storia con XX è chiusa da un po’. Da tempo leggo e mi documento sulla manipolazione del “narcisista perverso” e benché molti elementi li abbia riscontrati e vissuti all’interno del rapporto, ancora mi chiedo nel dubbio chi avevo realmente di fronte a me. Molti sarebbero gli aneddoti da raccontare,ma questo articolo ne richiama uno in particolare. Ricordo il suo sguardo, il tono della voce, il disprezzo, l’incredulità, la rabbia che trasudava dai messaggi,soprattutto quando, a fronte delle sue offese, delle triangolazioni, dei dispetti infantili, forse proprio xchè ne sentivo tutta la fragilità, io rispondevo che l’amavo…era come gettare alcol sul fuoco… Immagino Insopportabile, Insostenibile confronto con la propria inadeguatezza e incapacità. Di recente ho ripreso in mano la Divina Commedia: la descrizione della “lupa,che di tutte brame sembiava carca nella sua magrezza,e molte genti fe’ già viver grame [….] la trovo a dir poco calzante. Immagino non sia piacevole guardarsi e vedere quanto quest’aridita’ che abbraccia ogni aspetto della propria vita renda alla fine così scavati e sterili. Nel corpo. Nel cuore. Nella mente. Grazie dr. Secci x questo spazio di riflessione.
bello…. solo che narcisista non trova sua mancanza come
in handicap…. pensa che siamo noi quelli difettosi, che proviamo emozioni e siamo tanto manipolabili. Si sente superiore che non è influenzato dal queste emozioni che rendono fragili
fantastica e realistica descrizione del narcisista