L’ansia, il Gelido Visitatore
Non c’è bisogno di essere una camera
per venire infestati
Non c’è bisogno di essere una casa,
la mente ha corridoi in quantità.
Più sicuro è incontrare a notte fonda
un fantasma esteriore
che affrontare l’intima presenza
di quel più gelido visitatore.
Più sicuro un galoppo in abbazia
rincorsi dalle pietre
che incontrare se stessi disarmati
in un luogo del tutto solitario.
L’Io che dietro di noi rimane occulto,
questo è terrorizzante
l’assassino nascosto in casa nostra
non è poi un così profondo orrore.
Il corpo impugna a un tratto la pistola
Mette spranghe alla porta
Trascurando un fantasma superiore
Ancora più vicino.
(Emily Dickinson)
Il Gelido Visitatore, l’ombra cupa e insidiosa che sveglia nel cuore della notte e appare incomprensibile e invisibile descritti in questa lancinante poesia di Emily Dickinson ha un nome: Ansia. L’ansia è indubbiamente il disturbo psicologico più diffuso e più frequente, colpisce indiscriminatamente e, se non affrontata adeguatamente, intacca pezzo per pezzo l’autonomia dell’individuo, sino a farne un prigioniero di se stesso.
I sintomi dell’ansia posso essere ricondotti a sei categorie: sintomi generali (brividi o vampate di calore, sudorazione, debolezza), sintomi cardio-polmonari (tachicardia, sensazione di soffocamento, fastidio o dolore al petto), sintomi gastro-intestinali (per esempio bruciore allo stomaco, nausea difficoltà a deglutire, diarrea), sintomi genito-urinari (minzione frequente, ritenzione urinaria, impotenza, frigidità), sintomi neurologici (per es. cefalea, vertigini, tremori).
Il migliore alleato del “Gelido Visitatore” è il “Luogo Comune”: “E’ solo un po’ d’ansia”, “Dai, che ti passa”, “Macché che non hai niente” sono frasi tipiche pronunciate con le migliori intenzioni da chi cerca di supportare una persona sofferente d’ansia, frasi che non fanno che aumentare il disagio psicologico e il senso di isolamento che spesso è associato al disturbo ansioso.
In caso di sintomi, è fondamentale affrontare il problema chiedendo una consulenza specialistica.
Enrico Maria Secci, Blog Therapy