
Guarire dal trauma psicologico: la terapia EMDR
Sin dalla nascita la nostra vita è costellata di traumi psicologici e relazionali di varia entità, ma il nostro cervello è dotato della plasticità necessaria a superarli, elaborarli nella memoria, trasformarli in esperienze di crescita o lasciare nel passato certi eventi se superflui o disturbanti.
Tuttavia può accadere che alcune situazioni traumatiche superino l’innata capacità del nostro sistema psichico di integrarle in modo adattivo a causa dell’intensità deturpante delle emozioni che hanno suscitato. Così alcuni ricordi restano imprigionati nella mente allo stato apicale dello shock psicologico prodotto, attivano nel presente la sofferenza passata, influiscono negativamente sulle nostre decisioni e condizionano il nostro stato psico-fisico. Certi ricordi non elaborati possono ardere e ustionare per una vita, sfiancarci e confonderci oltre la nostra consapevolezza.
Come braci sepolte in cumuli di cenere, i traumi psicologici irrisolti rimangono tizzoni accesi nell’anima e la consumano lentamente dall’interno. Mentre gli anni passano e diventiamo adulti può accadere che le nostre esperienze si stratifichino intorno a quei ricordi irrisolti un giorno dopo l’altro fino a che – a volte senza un motivo apparente – crolliamo.
“Traumi T” e “traumi t”. La psicotraumatologia distingue i traumi in traumi con la “T maiuscola” e traumi con la “t-minuscola”. I primi riguardano tutte le esperienze in cui ci sentiamo o siamo in pericolo di vita: terremoti, attentati, aggressioni, incidenti automobilistici. I traumi “t” corrispondono a situazioni apparentemente minori come trascuratezza, indifferenza, richieste eccessive da parte dei genitori nell’età dello sviluppo; rotture amorose, licenziamenti e così via. Ma la “t” minuscola sta a indicare la natura del Trauma, ovvero la sua origine, di certo non stabilisce un minore impatto sulla nostra psiche rispetto a cataclismi, guerre, catastrofi (Fernandez, 2017). Infatti la ricerca e la clinica evidenziano che il danno del trauma emotivo dovuto a manipolazione, abbandono, ambiguità relazionale sia maggiore rispetto ai trami singoli di grandi proporzioni come, per esempio, l’essere coinvolti in un disastro idrogeologico.
La terapia EMDR. Dalla psicoanalisi ad oggi si può dire che il traumatismo psichico sia al centro della ricerca in psicoterapia, il punto nevralgico su cui convergono tutti gli psicoterapeuti al di là del proprio orientamento. Il trauma psichico è il ‘buco nero” che richiama a sé tutti i professionisti della salute mentale, perché costituisce un nucleo su cui è necessario lavorare affinché ogni persona traumatizzata possa affrancarsi definitivamente e nel tempo più breve possibile dai suoi ricordi intrusivi, ridondanti, bloccati e bloccanti.
Da decenni la terapia EMDR (Eye Movement Desensitation and Reprocessing, in italiano Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) formalizzata da Francine Shapiro dal 1987 costituisce una risposta innovativa, efficace e rapida per la maggior parte delle psicopatologie come ansia, attacchi di panico, fobie, depressione e disturbi sessuali. Testata da oltre 20 studi controllati e randomizzati, l’EMDR può modificare significativamente o risolvere il dramma psicologico vissuto da terremotati, vittime di incidenti aerei, sopravvissuti a stragi e attentati terroristici e non solo.
La ricerca in EMDR corroborata da continue osservazioni cliniche di oltre 180000 terapeuti nel mondo su un numero ormai incalcolabile di casi, continua a confermare che questa metodologia incida fortemente anche sui “traumi t”, ovvero quelli senza la percezione di un pericolo di vita: un abbandono amoroso, episodi di bullismo, di mobbing e così via. Questa terapia si è dimostrata efficace nel trattamento di depressione, ansia, panico e fobie.
L’EMDR si basa sulla scoperta che la stimolazione guidata dei movimenti oculari riattiva la capacità del cervello di elaborare i ricordi traumatici e neutralizzare i vissuti negativi. In altre parole, l’applicazione di questa specifica tecnica promuove in tempi brevi quei processi di auto-guarigione innati nel nostro sistema con risultati spesso rapidi e stabili nel tempo.
Per esempio, l’EMDR con traumi T si dimostra efficace in sole tre sedute nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico delle vittime di terremoti, alluvioni e altri eventi catastrofici. Tali risultati hanno trovato conferma attraverso la scansione del cervello con tecniche di neuro-imaging che evidenziano cambiamenti significativi dell’attività cerebrale dopo poche sedute di EMDR.
Uno dei vantaggi di questo approccio terapeutico consiste nella possibilità di integrarlo con altre psicoterapie allo scopo di ottimizzare l’efficacia e l’efficienza dei trattamenti. Non è un caso, quindi, che i corsi di formazione in EMDR siano frequentati da psicoterapeuti di ogni orientamento.
Ho inserito nel mio programma di aggiornamento continuo la specializzazione in EMDR e sono affascinato dalla duttilità degli strumenti di questo modello, dalla solidità dei presupposti teorici, dal forte impatto prodotto dalla stimolazione bilaterale in ogni singola seduta e dalla possibilità di utilizzare all’interno del mio approccio strategico-integrato sessioni emdr focalizzate sui traumi emotivi.
Enrico Maria Secci
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